Il parapendio

Storia

Il parapendio inizia la sua storia a metà degli anni ’60, quando la tecnologia dei paracadute iniziò ad evolversi verso modelli in grado di trasformare la semplice discesa in una vera e propria planata controllata.
Sfruttando questa possibilità, una decina di anni dopo, tre paracadutisti francesi ebbero l’intuizione di decollare non più da un aereo, ma correndo lungo un pendio molto inclinato: il parapendio era ormai nato, ma inizialmente rimase poco più che una disciplina interna del paracadutismo.
Solo nel 1985 iniziò la produzione di vele specificamente dedicate al volo in pendio, e da allora il progresso tecnologico non si è mai fermato. Oggi, grazie agli enormi progressi tecnici, il parapendio è il mezzo da volo libero in assoluto più semplice, sicuro ed accessibile attualmente disponibile, e per questo è anche quello che si è diffuso maggiormente fra gli sportivi.

Tecnica

Molti associano il volo in parapendio al paracadutismo, ma ciò è sbagliato. Prima di tutto perché nel parapendio non ci si lancia nel vuoto, ma si decolla correndo lungo un prato in discesa con la vela già aperta, e poi perché mentre il paracadute ha come scopo quello di frenare una discesa, il parapendio è una vera e propria macchina volante in grado di planare come un aliante, di sfruttare anche le più deboli correnti ascensionali e di percorrere lunghe distanze.
Anche se a prima vista può sembrare strano, la vela è una vera e propria ala, del tutto simile a quella degli aerei, che mantiene la sua forma grazie al flusso d’aria che la investe, e la mantiene gonfia. Il controllo è dato da due comandi aerodinamici azionati da due maniglie e dallo spostamento del peso del pilota, che compensa le manovre come farebbe un ciclista o uno sciatore.
La velocità di volo è molto ridotta, fra i 35 e i 40 Km/h, ma molte vele hanno anche una pedalina che consente di cambiare l’incidenza della vela e aumentare la velocità di avanzamento fino a oltre 50 Km/h.
Sfruttando sapientemente le correnti ascensionali e la direzione del vento un pilota esperto può rimanere in volo anche per molte ore, coprendo distanze di decine o centinaia di chilometri.

Per saperne di più si consiglia la pagina di Wikipedia dedicata all’argomento.

 

Imparare a volare

Il parapendio è probabilmente il modo di volare più semplice ed accessibile: non richiede capacità fisiche eccezionali, ha dei costi abbastanza contenuti e chiuso entra in un grosso zaino.
Per conseguire l’attestato VDS (il brevetto di volo sportivo) e diventare piloti a tutti gli effetti è necessario il nulla osta della questura, un apposito certificato medico e seguire un corso teorico/pratico che normalmente dura alcuni mesi, a cui segue un esame.
Se si è interessati a questo fantastico sport la cosa più indicata è provare a fare un volo in biposto (maggiori informazioni qua), in modo da assaporare in prima persona l’emozione del volo!